03 Dicembre 2020

E se volessi vivere su una barca ormeggiata?

Qual è il piú grande sogno di un marinaio come me? Vivere su una barca ormeggiata, naturalmente! Pensa di dormire cullato dalle onde, svegliarti sentendo l’odore del mare… Sto giá sognando!

Certo, non posso nasconderti le tante criticità. Del resto vivere su una barca ormeggiata comporta sacrifici, primo fra tutti il poco spazio a disposizione. Sono abbastanza sicuro, peró, che chi ama navigare possa passarci tranquillamente sopra.

Se ti sembra impossibile riuscire a chiamare il mare “casa”, leggi questo articolo per ricrederti.

Sfatiamo un mito: è legale vivere in barca

Per qualche ragione, è opinione diffusa che non si possa vivere in mare… Sbagliato!

Nessuna legge puó obbligare un marinaio a vivere sulla terraferma, piuttosto che nel luogo che ama.

Il tuo sogno è quello di trasferirti a bordo in pianta stabile? Niente di piú fattibile! Vivere su una barca ormeggiata é in tutto e per tutto legale.

Volete una prova? Lo dice la costituzione, piú esattamente il principio della libertá di circolazione e soggiorno. Non ti tedieró con tante norme. Ti basta sapere che è proprio la legge fondamentale dello Stato a contenere in quel principio la  libertá di fissare ovunque la propria residenza, barche incluse.

Come prendere la residenza su una barca

Che dire allora, per vivere su una barca ormeggiata legalmente è necessario avere un certificato di residenza.

Perché è necessario registrare all’anagrafe la residenza? É presto detto. Ogni cittadino italiano deve rispondere all’obbligo di essere sempre reperibile. Solo in questo modo si puó garantire la tutela di certi diritti come quello al voto, l’assistenza sanitaria, la carta di identitá e molto altro ancora.

Tutti questi diritti sono facilmente tutelabili qualunque sia l’abitazione del singolo cittadino, per questo vivere in una barca ormeggiata non rappresenta un problema.

Come si puó registrare la residenza su una barca? Nulla di difficile, é lo stesso meccanismo richiesto per una normale casa.

Si presenta al comune:

– contratto con un marina, o porto – in modo da dimostrare la “dimora stabile”;
– indirizzo;
– banchina;
– numero di posto barca.

A questo punto, il vigile addetto al controllo verificherá che effettivamente la barca venga abitata.

Ed ecco pronto il certificato di residenza!

Ti voglio rassicurare, il fatto di aver fissato la tua residenza non ti vieta di viaggiare. Puoi girare il mondo esattamente come faresti se vivessi in un appartamento. In tua assenza la marina ritirerá la posta per te.

La vera differenza si verifica quando si sceglie di vivere viaggiando in mare senza meta. Nulla vieta di prendere questa scelta e svoltare così la propria vita.

In questo caso, peró, è logico che non si possa fissare una residenza vera e propria, nonostante rimanga in vigore l’obbligo di essere reperibile.

Non ti preoccupare, c’è una soluzione anche a questo! Dato che si vive in un veicolo in movimento ci si registra all’anagrafe come individuo “senza fissa dimora”. A questo punto, per sopperire all’obbligo di reperibilitá, si sceglie un domicilio virtuale (presso casa di familiari o amici) dove verranno spedite le comunicazioni.

Quanto costa vivere in barca

Non esiste una scelta di vita che non comporti farsi la tipica domanda: “Quanto costa”.

Se ce lo chiediamo per le piccole cose, figurarsi se decidiamo di andare a vivere su una barca ormeggiata… alla fine é un po’ come scegliere casa.

Tralascio per un attimo i costi legati all’acquisto della barca. Parlo propriamente dei costi di vita che dovresti valutare:

Marina/Porti/Ancoraggi . Si sostiene sempre un costo per il posto barca. Questi varieranno in base alla zona scelta e alla stagione. Un modo per risparmiare su questa spesa puó essere quello di scegliere tariffe semestrali piuttosto che mensili.

Elettricitá, acqua e gas. Cambiano in base alla tua barca. Un modo per risparmiare puó essere quello di utilizzare fonti rinnovabili, come i pannelli solari.

Carburante. Anche questo varia in base alla tua barca. Se vuoi diminuire questa voce potresti pensare di sostituire il carburante con batterie elettriche ricaricate con pannelli solari, generatori eolici o idro-generatori.

Assicurazione. In base alla compagnia assicurativa i costi potranno variare fortemente.

Manutenzione ordinaria e straordinaria. Si possono cercare di abbattere i costi facendo piccoli lavoretti da soli.

Cambusa.

Come vedi, i costi che impattano sulla vita in barca sono gli stessi che sosterresti vivendo in una casa. Una cosa peró é certa. Un ormeggio annuale, per quanto oneroso, non sará mai alto come un affitto o un mutuo per comprare casa.

Cosa sapere per vivere in barca al porto

Prima di andare a vivere su una barca ormeggiata bisogna valutare tre elementi: barca, ormeggio e marinaio!

La barca come casa

La prima decisione per vivere in barca al porto è, banalmente, la scelta della barca:

– Barca a vela o barca a motore?

– Barca per continuare a navigare o semplice casa galleggiante?

Non c’è una risposta migliore. Ognuno deve scegliere secondo le sue esigenze.

La scelta cambierá in base allo stile di vita ricercato: la tranquillitá e la bellezza della barca ormeggiata in un luogo fisso oppure l’avventura e la libertá di una barca in movimento.

In entrambi i casi è importante ricordare che, ferma o in movimento, una barca è sempre sottoposta a intemperie e avrá bisogno di interventi di refitting che possono essere piú o meno costosi.

La scelta é soggettiva e molto individuale. Il mio consiglio da marinaio è questo:

– Cerca di capire quello che veramente desideri (fisso o in viaggio?);
– Fissa un tuo budget;
– Chiedi sempre consiglio a esperti.

Dove ormeggiare “casa”

Sarebbe bello pensare di poter scegliere il posto che piú ci piace e ormeggiare lí la nostra “casa”. Purtroppo, serve realismo.

Come scegliere dove ormeggiare?

Controllare i regolamenti delle capitanerie dei porti locali. Ci sono regole da seguire, spiagge in cui potrebbe essere vietato l’ormeggio. Essere informati evita spiacevoli equivoci.
Scegliere il porto. Anche la scelta del porto non è banale. Se si lavora, ad esempio, si potrebbe dover cercare un porto con una buona connessione. Anche in questo caso, non esiste una scelta perfetta ma solo una soluzione migliore per il singolo individuo.

ll marinaio: “Mollo tutto e vivo in barca” (al porto)

Quando ti succede di “sentirti come a casa“? Ognuno ha la sua risposta, ma se ami il mare potrei scommettere che mi risponderai: “quando sono in barca”.

Se cosí è, la scelta migliore non puó che essere vivere in una barca ormeggiata. Pensandoci bene, non richiede un cambiamento di vita eccessivo. Dopo aver scelto – ovviamente – una cittá costiera e ormeggiato la barca potrai continuare con il solito lavoro, lo sport e tutto ció che fa parte della tua quotidianitá.

Ti starai chiedendo cosa cambia nel concreto. Pensa alla sensazione che provi tutte le volte che sei in mare con la tua barca. L’incanto che provi osservando l’alba o il tramonto, il profumo del mare, il rumore delle onde, il respiro profondo di libertá.

Scelta la barca e il porto, il marinaio é pronto per vivere su una barca ormeggiata.

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